GLI EFFETTI DELLO STIGMA DEI PARI

IL TRAUMA DELLO STIGMA DEL GRUPPO

Non va dimenticato il valore traumatico dello stigma del gruppo dei compagni. Spesso infatti le pazienti riferiscono “da piccola ero cicciottella e tutti mi prendevano in giro”.

Ecco come l’obesità infantile che è un fenomeno dilagante dei paesi sviluppati ha tra i tanti esiti patologici anche l’anoressia.  Lo stigma legato ai fenomeni di  conformismo sociale, di cui abbiamo rilevato la predominanza in una società di ideali deboli assume il valore di trauma.

Qui il gruppo dei pari sente la necessità regressiva di trovare una coesione a partire da un elemento eterogeneo che permette di individuare l’Altro come il nemico. L’elemento che dovrebbe particolarizzare diviene invece fonte di estraneità che crea un limite, una sorta di cerchio magico che non deve essere superato. Basta la presenza di qualche tratto disomogeneo alla logica del gruppo persino nell’abbigliamento per esser  identificati come nemici e vittime al tempo stesso. Infondo il nemico è quello su cui è possibile proiettare tutte ciò che si rifiuta di sé stessi, le proprie debolezze e in particolare le proprie ansie di riconoscimento  sociale. 

Il bambino cicciottello, soprattutto se tradisce la propria timidezza, la propria fragilità, analogamente al bambino con qualche tratto femminile riesce a coagulare la crudeltà più autentica del gruppo dei pari. A quel punto la dieta è la risposta a questo traumatismo protratto del gruppo. E’ una svolta, un recupero di un’identità sociale mai sognato.

Si comincia  per perdere solo qualche chilo e poi.spesso non si riesce più a fermarsi